Tutti contro le OTA, gli albergatori insorgono
Il rapporto con le OTA ai tempi del coronavirus
Tutti contro le OTA!
Da giorni non faccio altro che vedere commenti al veleno sulle OTA e sulle loro politiche di rimborso degli ultimi tempi.
E dire che fino ad un mese fa il pensiero comune era di aver trovato l’El Dorado del Turismo… C’era praticamente tutto:
- Prenotazioni facili
- Commissioni solo sul venduto
- Nessun complicato sistema di allotment e contratti blindati
- 0 MARKETING
- Apro la struttura e prendo prenotazioni
Riassunto in una semplice frase si potrebbe dire così
“vendo tanto, non anticipo nessun costo e mi godo lo spettacolo”, magari mi lamento un pò per le commissioni troppo alte, ma poi penso “si, vabbè c’è sempre un prezzo da pagare”
Il problema è che se una cosa sembra troppo bella per essere vera…
è davvero troppo bella per essere vera!
Mi spiego meglio perchè non voglio passare come l’ennesimo detrattore delle OTA, quella platea è già abbastanza folta.
Semplicemente tantissimi albergatori hanno sempre fatto i loro conti senza l’oste e per loro fortuna la maggior parte delle volte è andata bene così e tutti amici.
Una prima avvisaglia che affidare una fetta troppo grande delle tue vendite a terzi era arrivata poco dopo la stagione 2019 con il crack di Thomas Cook (che lo ricordo, era il più longevo Tour Operator del mondo, non esattamente l’ultimo degli arrivati)
In realtà chi non è stato toccato, o toccato in misura lieve dalla questione non si è dannato poi tanto a cercare di capire se poteva esserci anche in casa propria una potenziale bomba ad orologeria pronta ad esplodere, o se l’ha fatto probabilmente non ha pensato a colossi come Booking o Expedia, perché tanto con loro le cose non possono andare male, “loro sono il mercato”.
Purtroppo lo sappiamo, il mercato è stato fermato per il momento e le OTA giustamente, lo ripeto, GIUSTAMENTE si stanno tutelando (con politiche che possono essere valutate non corrette o lesive) e tutelano SOLO i loro clienti, che NON sono gli albergatori, ma i viaggiatori!
E questo fa tutta la differenza del mondo quando si parla di ospitalità e turismo, perchè le famigerate OTA stanno facendo quello che tante, troppe strutture non fanno, cioè pensare ai loro clienti fornendogli ogni tipo assistenza ed aiuto pur di tenerli vicini a loro, anche andando contro le condizioni generali dei contratti, gli agreement, i decreti ministeriali!
A questo punto la mia riflessione è:
Come mai non si è iniziato prima a capire che quelle sono piattaforme in affitto? Affidare volumi d’affari del 50-60-70-80% è ben diverso dall’aver scoperto El Dorado!
Semplicemente fino ad oggi quelle strutture hanno utilizzato il “negozio” di un altro per vendere i loro prodotti
Pensiamoci, ognuno di noi in questo momento sta cercando di rivedere, sistemare e mantenere in vita la propria azienda e questo vuol dire rivedere molte priorità e fare anche scelte scomode pur di arrivare al domani.
Perchè non potrebbero farlo le Ota?
Sono dei siti web che ospitano le strutture, non che le GESTISCONO!
Perchè la loro priorità dovrebbe essere tutelare il terzista di turno che eroga il servizio finale?
Del resto le OTA sono grandi società, ma il principio che si applica è il medesimo di ogni altra azienda; quando c’è una contrazione del mercato si prendono le risorse dove ce n’è meno bisogno e nel caso delle prenotazioni online i meno bisognosi sono proprio gli hotel che erogano il servizio perchè anche se di fatto i soldi arrivano da percentuali sugli hotel, sono i clienti a far arrivare quei soldi e Booking preferirà sempre tutelare la fonte e non il terzista (hotel) che sta lì a farli girare.
E’ dura da accettare, ma è così.
POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA CHE SI INIZI A FARE MARKETING?
Uno serio, basato su Investimenti, Strategia ed Operatività.
Potrebbe essere la volta buona che si inizi sul serio a lavorare sui Brand e renderli Indipendenti da ogni figura esterna?
